US Carbine 30M1

Tipo di arma Carabina semiatomatica
Paese di Origine USA
Impiego
Corpi/Reparti E.I. Carabinieri
Alpini d’Arresto
Fanteria Arresto
Conflitti II Guerra Mondiale- Guerra di Korea
Guerre coloniali Algeria-Congo-Katanga-
Produzione
Azienda/Arsenale Winchester-Inland – General Motors
Data di produzione 1925- tutt’oggi
Varianti Versione paracadutisti con calcio metallico pieghevole
Caratteristiche tecniche
Peso 3,4 kg. Versione fanteria
3,9 kg. versione M2 para
Lunghezza canna 457 mm.
Calibro .30- 7,62mm
Munizionamento US 30 M1 – 7,62mmx33
Azione Semiauto a recupero di gas
Cadenza di tiro 800-900 c/min.
Velocità alla volata 600 m/sec.
Tiro utile 200/250 mt.
Gittata max. 1700 mt.
Alimentazione Caricatore prismatico da 15 colpi ( 30 colpi per versione M2 para)

STORIA

 

La carabina Winchester, conosciuta come M1 Carbine è e una delle armi simbolo della II guerra mondiale. Forse la più longeva, visto che negli Usa viene ancora prodotta e ha trovato una seconda vita. La ricordiamo in mano ai soldati americani sia nel teatro europeo che nel Pacifico, ma viene in mente anche in uso ai Carabinieri impegnati nei servizi di ordine pubblico. Un’arma semiautomatica semplice e affidabile, che rimase in uso nell’esercito Usa fino alla Guerra del Vietnam.La produzione variò nel corso degli anni con modelli nuovi e rivisitazioni che l’hanno resa molto popolare anche tra i civili.

La storia della Carabina M1 comincia nel 1925 quando l’Us Army introduce la nuova denominazione per le armi d’ordinanza. La lettera M sta per “modello”, il numero progressivo indica l’evoluzione per il relativo tipo di armamento. M1″ indica il primo tipo di arma sviluppata in questa categoria. La Carbine M1 fu così la prima sviluppata in questa categoria. L’esemplare della gallery, nella disponibilità di Vincenzo di Domenico di Biancavilla di Traxarm, è stato prodotto dalla Inland General Motors nel 1944

L’obiettivo dei progettisti era costruire un’arma meno ingombrante rispetto al Garand, ottimo per la truppa ma pesante e difficile da portare per carristi, marconisti, squadre mortaio. Il secondo obiettivo era quello di creare un fucile per le truppe aviotrasportate (pensando anche al calcio ripiegabile). Un’arma più leggera rispetto al Garand e al mitra Thompson, con una buona precisione entro i trecento metri. le.

La Winchester entra in scena per la Carbine

Il primo ordine di sviluppo dall’Ordinance Department risale al 1938; due anni più tardi le specifiche tecniche dell’arma vennero approvate e si passò all’appalto. La Winchester, sulle prime non sottopose il progetto di una carabina, visto che l’impegno maggiore era speso nell’ideazione di un fucile alternativo al garand camerato per il .30-06. Dopo molte prove, e diversi sistemi di chiusura testati, nel maggio 1941, il prototipo era molto ‘dimagrito’: dai 4,3 kg di partenza si era arrivati ai 3,4 del progetto finale.

La Winchester si mise in contatto con l’Ordnance per proporre il proprio fucile M2. Il maggiore Studler della Ordnance ritenne possibile rimpicciolire il fucile per farne una carabina dal peso ancora più ridotto (dai 2 ai 2,5 kg) e richiese un prototipo al più presto. Il primo esemplare venne costruito in 13 giorni da William C. Roemer, Fred Humeston e altri tre lavoratori della Winchester: era essenzialmente una versione mini dell’M2 in .30 Carbine.

Specifiche della carabina M1

 

La Winchester presentò un prototipo definitivo, in grado di farle aggiudicare la gara d’appalto nell’ottobre del 1941. La munizione .30 Carbine era molto performante. La palla standard pesa 110 grani (7,1 g), una cartuccia carica è 195 grani (12,6 g) e con una velocità alla volata di 610 m/s libera 1.311 J di potenza, quando sparata da un’arma con canna standard da 18 pollici (457 mm).

Un’arma più che funzionale per la difesa ravvicinata, capace di colpire fino a 300 metri, anche se verso i 180 metri il proiettile presenta una caduta molto evidente, tanto da far attestare la gittata utile nei 200 metri.

Per quanto riguarda le mire, la Carabina M1 entrò in servizio con due semplici diottre rotanti da 150 e 300 mt. Un sistema non molto efficace che fu sostituito nel 1944 con un mirino ad alzo scorrevole e deriva con quattro impostazioni per 100, 200, 250 e 300 mt. I primi caricatori furono da 15 colpi: la versione M2 entrata in servizio alla fine del ’44 aveva caricatori da curvi da 30 colpi. La ricordiamo con la classica giberna sul calcio per portare due caricatori, anche se con i curvi da trenta, l’unica opzione prima del Jungle Clip che ‘istituzionalizzò’ l’uso erano i due caricatori legati insieme col nastro adesivo.

Gli accessori in dotazione
della carabina

 

Una variante a calcio pieghevole (M1A1) fu sviluppata per le truppe aviotrasportate. La Divisione Inland della General Motors ne produsse 140.000 esemplari in due volte nel 1942[21]. Furono inizialmente distribuite alla 82ª e 101ª Divisione Aviotrasportata e poi fornite anche agli altri paracadutisti e ai Marines.
Durante la seconda guerra mondiale, fu installato anche un soppressore di fiamma T23 (M3), che entrò in servizio con l’introduzione della variante M3. Per la Winchester fu pensato anche un lanciagranate M8, introdotto agli inizi del 1944. Si usava per sparare il colpo una munizione inerte che permetteva il lancio della granata da 22 mm
La baionetta non era prevista. L’attacco per il modello M4 venne inserito alla fine della II guerra: diventò accessorio in dotazione per la guerra di Corea.

Pregi e difetti

 

La Carabina era un’arma molto economica: il costo era di 45 dollari all’inizio della produzione. Per fare un paragone 85 dollari costava il Garand e addirittura 225 il mitragliatore Thompson. Con il basso costo della munizione, divenne un esempio della politica militare Usa nella seconda guerra mondiale: sopperire con la quantità, il gap qualitativo negli armamenti che i tedeschi avevano in linea

La carabina non era stata concepita come arma da prima linea; non ne aveva le caratteristiche se messa al confronto dei fucili d’assalto tedeschi. Tuttavia la capacità di trasportare molte munizioni, la leggerezza e la relativa maggiore precisione e potenza rispetto alle armi in calibro 45, ne determinarono una ampia diffusione. Non mancarono i problemi, soprattutto la scarsa capacità penetrazione e un basso potere d’arresto dei colpi, emersero fin dai primi combattimenti

Varianti

 

Il 26 ottobre 1944, entrò in linea la M2. Doveva essere la risposta all’Stg44 tedesco: aveva un caricatore da 30 colpi e il selettore di tiro. Con il fuoco automatico la M2 aveva un cadenza di 850/900 colpi al minuto. La Carabina M3 era essenzialmente una Carabina M2 con su montato un puntatore infrarosso M2 e senza mire metalliche. Fu impiegata per la prima volta in combattimento durante la Battaglia di Okinawa, dove ne vennero consegnate circa 150. Per la prima volta, i soldati statunitensi avevano a disposizione un’arma che permettesse di colpire il nemico anche di notte. Il sistema venne migliorato, diventando funzionale durante la Guerra di Corea

Fanteria d’Arresto

 

La carabina US 30 M1 ha trovato uso nei reparti d’ arresto fino ai primi anni 70 venedo poi totalmente sostituita (troppo presto) come arma d’ ordinanza dal fucile Garand.

I reparti d’ arresto dovendo operare per la maggior parte nei bunker delle opere di difesa avrebbero avuto bisogno di un’ arma di dimensioni ridotte che si prestasse ad essere impugnata negli angusti spazi dei bunker stessi. Invece gli fu preferito il Garand, arma d’ ordinanza dell E.I.,
che sì aveva una potenza superiore a discapito però del notevole ingombro. La potenza superiore non sarebbe stata un grande vantaggio in quanto i militari di servizio non avrebbero ingaggiato il nemico, data la conformazione geografica, a più di 100-150mt. Nel caso di combattimenti in campo aperto dove operavano le squadre difesa vicina potevano essere usati i FAL-Alpini che invece erano di appannaggio di determinati incarichi. Le carabine US 30 M1 furono declassate ad armare in caso di necessità solo alcuni reparti quadro che si sarebbero costituiti in caso di necessità da personale richiamato in servizio.

Giudizio-Voto

 

Il giudizio non può non essere che positivo dato il successo planetario che quest’ arma ha avuto in tutti i teatri bellici del mondo. A favore peso ridotto, semplicità costruttiva, prezzo di prodizione basso, attualmente prodotta. VOTO 8,5